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Etruria meridionale

Il territorio e la storia dell'Etruria meridionale

Etruschi, popolo misterioso. Ma vediamo un po' da dove vengono. É più o meno l'epoca dei popoli Terremare, nel XIII secolo a.C. quando, a causa di una forte carestia, una parte delle genti che popolano la Lidia (nell'attuale Turchia) partono a cercare nuove terre per la sopravvivenza. Arrivano prima a Spina, nelle Valli di Comacchio, ma la zona risulta talmente inospitale che la maggior parte di loro riprende la via del mare e, circumnavigando a sud la penisola Italica, si ferma nelle rigogliose e fertili terre fra l'Arno e il Tevere, ricche di minerali, allume e acque, fondamentali per la concia delle pelli.

In Etruria si parla di civiltà quando Roma nasce appena. Anzi, gli Etruschi sono uno dei gruppi etnici che partecipano alla fondazione e crescita di Roma. Ecco perché nelle radici della città c'è tanta cultura etrusca. L'interpretazione del volo degli uccelli, l'uso dell'arco e le tecniche edilizie, le conoscenze d'ingegneria idraulica che permisero la bonifica della Valle del Foro, sono solo alcune delle eredità acquisite.

Gli Etruschi si spingono a Nord, oltre l'Arno fino alla Pianura Padana, dove incontrano i Celti e a Sud scendono fino a Cuma (nell'attuale territorio di Napoli), dove arriveranno i Greci, con cui avranno fortissimi scambi commerciali e culturali. Noi vogliamo percorrere le tappe della storia di questo popolo incredibile attraversando quella parte di Etruria conosciuta come Tuscia, o Etruria Meridionale, terra compresa tra le province di Roma e Viterbo, estesa fra la Maremma laziale e i laghi vulcanici dei complessi Vicano-Cimino e Sabatino.

Ciò che a noi resta appartiene soprattutto al mondo funerario e questa è la cosa più bella, perché l'importanza che gli Etruschi hanno dato al culto dei morti ha fatto si che noi oggi possiamo ammirare necropoli rupestri immerse in una natura incontaminata e spettacolare, con una grande varietà di architetture sorprendenti. O ancora possiamo ammirare splendidi affreschi conservati sia all'interno delle tombe, dove si ricreano ambienti di vita quotidiana, che nei musei dove sono stati trasportati insieme ai corredi funerari, splendidi esempi sia di ceramica che di oreficeria.

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